Il mercato immobiliare reggiano ha segno positivo. Le quotazioni delle nostre case: cosa è cambiato nell’anno del Covid-19.

Reggio Emilia isola felice: la provincia emiliana è infatti una delle poche realtà in Italia a non aver subito la flessione dei prezzi di acquisto e affitto dovuta alla pandemia in corso. Albinea regina della classifica acquisti, con 1.790 euro al metro quadro; il comune di Rubiera domina il fronte affitti, grazie alla sua media di 9,50 euro mensili.

I costi di acquisto nella nostra provincia

L’anno di pandemia ha influenzato il mercato immobiliare sotto diversi aspetti. Tra questi rientra quello riguardante i prezzi degli immobili residenziali, che in quasi tutta Italia hanno registrato una leggera flessione. Reggio, però, può considerarsi un’isola felice.
Immobiliare.it ha reso disponibile una interessante mappa interattiva in cui vengono mostrati i prezzi medi di vendita e affitto degli immobili nella nostra provincia. Per citare qualche numero, a febbraio di quest’anno il prezzo di vendita al metro quadro toccava i 1.391 euro. Addirittura, e questa rappresenta una tendenza inversa se confrontata con il resto d’Italia, nel secondo mese del 2021 è stato registrato un aumento dell’1,9% rispetto a febbraio 2020 (all’epoca si parlava infatti di 1.365 euro al metro quadro).
Negli ultimi due anni, inoltre, si nota che il prezzo medio nella provincia di Reggio Emilia ha raggiunto il suo apice proprio nel mese di febbraio 2021, con il valore di 1.391 euro al metro quadro. Dall’altra parte, il mese in cui è stato richiesto il prezzo più basso è stato giugno 2019: per un immobile in vendita erano sufficienti 1.339 euro.
È possibile notare poi evidenti differenze anche tra comune e comune. Nel corso di febbraio 2021, il prezzo richiesto per gli immobili reggiani in vendita è stato più alto nel comune di Albinea, con 1.790 euro al metro quadro. Al contrario, il prezzo più basso si è registrato nel comune di Villa Minozzo, con una media di 704 euro al metro quadrato.
Il comune di Reggio si posiziona al secondo posto, grazie ai suoi 1.607 euro al metro quadro. Anche per quest’ultimo il mese più prolifico degli ultimi due anni è stato quello di febbraio 2021, mentre per trovare la quotazione più bassa bisogna tornare a giugno 2019, quando il prezzo medio di acquisto era di 1.476 euro.

Fronte affitti: bastano 7,60 euro al metro quadro
Scenario affitti a Reggio e provincia.

Per affittare una casa, sempre a febbraio di quest’anno, Immobiliare.it ci dice che sono necessari in media 7,60 euro al metro quadrato (più in generale, i prezzi oscillano tra i 4,90 euro e i 9,50 euro). Un aumento, questo, del 7,04% rispetto a febbraio dello scorso anno, quando i costi mensili si aggiravano sui 7,10 euro.
Addirittura, il grafico mostra come la situazione affitti attuale sia la migliore dal lontano novembre 2012: allora, per affittare casa nella nostra provincia, erano sufficienti 7,20 euro al metro quadro. Il mese in cui è stato richiesto il prezzo più basso in questo lasso di tempo è stato quello di dicembre 2015: per un immobile in affitto bastavano infatti 6,60 euro per metro quadrato.
La classifica dei comuni più costosi in questo caso cambia: al primo posto troviamo Rubiera, con 9,50 euro al mese per metro quadro. Il prezzo più basso, invece, è stato registrato nel comune di Brescello, grazie alla sua media di 4,90 euro mensili. Il comune di Reggio Emilia anche in questo caso si classifica al secondo posto, con i suoi 8,40 euro.

Uno sguardo alla situazione nazionale.

Come detto, Reggio Emilia può vantare una situazione del tutto eccezionale, tanto da conferirgli il titolo di ‘isola felice’. Il panorama italiano, al contrario, appare più scoraggiante. Dopo un inizio di 2021 all’insegna del trend ribassista, i prezzi delle case in Italia sperimentano un ulteriore calo dello 0,9% a febbraio, attestandosi a 1.719 euro al metro quadro.
L’indice generale dei prezzi (fornito da Idealista) osserva cali in addirittura sedici regioni rispetto a gennaio. Quelle maggiormente colpite dal segno meno sono le Marche (-3,3%), seguite da Lombardia (-2,9%), Molise (-1,7%) e Umbria (-1,4%). Altre dieci regioni segnano contrazioni che vanno dall’1% dell’Abruzzo allo 0,2% della Basilicata.
Anche i mercati cittadini sono caratterizzati da una prevalenza di segni negativi, che riguardano 75 dei 110 capoluoghi analizzati dal report di Idealista. Le città in cui si registrano i maggiori cali a livello nazionale sono Cuneo (-4,9%), Fermo (-5,9%) e Agrigento (-10,4%). Dal lato opposto, invece, i maggiori incrementi rispetto al primo mese del 2021 spettano ad Aosta (3,1%), Ragusa (2,4%), Mantova e Messina (2,1%).
In ultima istanza, uno sguardo sulle maggiori città italiane. Bologna si conferma in buono stato di salute (come del resto l’Emilia-Romagna tutta), con un calo marginale di -0,2%. Tra le situazioni in progressiva contrazione appare invece Milano, i cui prezzi di vendita scendono fino al -1,8%.

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